Il Dissing nell’Era Social – Parte 2: Dal 2010 ad Oggi
Mentre nella prima parte abbiamo esplorato le origini ideologiche del dissing italiano, dagli anni ’90 ai primi 2000, ora ci addentriamo nell’era che ha trasformato completamente le regole del gioco: l’epoca dei social media. Dal 2010 in poi, il dissing si è spostato dai microfoni agli schermi degli smartphone, dalle diss track alle Instagram Stories, cambiando per sempre il volto del Rap Italiano.
La Trasformazione Digitale del Dissing
L’avvento e la diffusione massiccia dei social network hanno trasformato radicalmente le dinamiche del dissing. La contesa si è spostata dal microfono a Instagram, Twitter e TikTok, diventando un fenomeno “live” in cui la velocità di risposta e la capacità di generare “hype” hanno spesso prevalso sulla qualità delle rime.
Se prima un dissing richiedeva settimane per essere scritto, registrato e distribuito, ora bastano pochi minuti per pubblicare una Stories esplosiva che fa il giro del web. Questa accelerazione ha cambiato non solo i tempi, ma anche i contenuti e gli obiettivi del dissing moderno.
I Pionieri dell’Era Social
2017: Fedez vs Marracash e Guè Pequeno – Il Primo Beef Social
La faida tra Fedez e il duo di Club Dogo rappresenta il primo caso di “rissa” interamente consumata sui social media. Il pretesto fu una dichiarazione di Fedez riguardo alla mancanza di “beef” nel rap italiano – ironia della sorte, considerando quello che sarebbe successo.
Le Dinamiche del Conflitto: Marracash, di ritorno da una sfilata, rispose con un video Instagram definendo Fedez un “egoinomane” e un “nano con la sindrome di Napoleone”. Lo accusò di aver inventato un loro incontro e lo ridicolizzò per aver portato un “bodyguard” a una sfilata. Guè Pequeno si unì alla polemica con un’ironica imitazione di Fedez che si vantava di successi esagerati.
Il Punto di Svolta: Ciò che rende questo scontro storico è l’assenza di vere diss track. I tre artisti non registrarono brani per rispondere alle provocazioni, consumando tutto in una “rissa social a colpi di video e insulti”. Questo dimostrò come la visibilità e l’engagement sui social potessero essere più importanti del contenuto artistico, trasformando il dissing in puro elemento di marketing.
2021: Salmo vs Fedez – Ideologia e Pandemia

Salmo
Un dissing nato da motivazioni etiche e politiche piuttosto che artistiche. Tutto iniziò con il concerto di Salmo a Olbia in piena pandemia, che generò un “maxi assembramento no mask”.

Fedez
La Guerra di Valori: Fedez criticò aspramente Salmo sui social, accusandolo di irresponsabilità verso la sua comunità. Salmo rispose chiedendo a Fedez se fosse “un artista o un politico,” criticando la sua tendenza a sfruttare ogni occasione per “politica” e “media” invece che per l’arte.
Lo scontro mise in scena due visioni opposte: Salmo come artista ribelle fuori dalle regole, Fedez come artista-imprenditore integrato nel sistema. Le “risposte” musicali furono indirette e frammentarie, come la performance di Fedez al Red Valley Festival dove reinterpretò “Tutto il contrario” per lanciare frecciatine (incluso Tony Effe). La faida divenne un argomento di dibattito nazionale, dimostrando il dissing come strumento per “guerre per procura” su temi che trascendevano la musica.
I Conflitti Generazionali
Salmo vs Inoki: L’Old School contro la Nuova Generazione

Salmo
Il dissing tra Salmo e Inoki rappresenta una delle dinamiche più complesse del rap italiano: il confronto generazionale tra la “vecchia guardia” e i nuovi protagonisti della scena.
Il Ruolo di Inoki come Guardiano dell’Ortodossia: Inoki, figura storica dell’Hip Hop italiano e veterano rispettato, si pose come garante dei valori originali del genere. La sua critica alla nuova generazione non nasceva da invidia o rancore personale, ma da una genuina preoccupazione per la direzione che stava prendendo il movimento Hip Hop.

Inoki
L’Innesco del Conflitto: La faida iniziò quando quella tra Salmo e Luchè si stava esaurendo. Inoki si inserì nel dibattito attaccando Luchè nel brano “Cazzominomini” per averlo menzionato in un brano precedente. Ma questo fu solo il pretesto per un attacco più ampio alla nuova generazione di rapper.
La Critica Generazionale: Nelle sue interviste, Inoki criticò aspramente la “nuova ondata” con accuse specifiche:
- Mancanza di Autenticità: Accusò i nuovi rapper di non aver “visto la merda vera”, suggerendo che la loro arte fosse superficiale
- Borghesia Mascherata: Li definì “borghesi schifosi”, accusandoli di fingere origini proletarie che non possedevano
- Materialismo Vuoto: Criticò la loro ossessione per “lucine” e maglie di Gucci
- Individualismo vs Collettività: Contrappose il loro “individualismo” (“io sono il king”) a una visione del rap come “riscatto collettivo”
Il Superamento del Conflitto: Significativamente, i due artisti riuscirono successivamente a superare le divergenze, collaborando per l’album “Medioego” di Inoki. Questa riconciliazione dimostrò come il dissing potesse essere utilizzato come momento di confronto costruttivo.
Il Fenomeno del Momento: Tony Effe vs Fedez 2024
Il beef più mediatico e controverso degli ultimi anni, che ha dominato le cronache musicali e di gossip per settimane intere, rappresentando l’apice dell’evoluzione del dissing nell’era social.
Le Origini del Conflitto

Tony Effe
La rivalità affonda le radici nel 2019, quando Tony Effe era fidanzato con Vittoria Ceretti, che successivamente si legò a Leonardo DiCaprio. Nel 2024, Tony Effe rivelò pubblicamente di aver rifiutato una collaborazione con Fedez, scatenando la prima reazione di quest’ultimo in una diretta Twitch. La tensione esplose quando Tony Effe fu fotografato a cena con Chiara Ferragni, mentre Fedez fu visto con Taylor Mega, ex di Tony.
La Timeline del Beef 2024
17 Settembre – Red Bull 64 Bars: Tony Effe pubblica il brano per il format Red Bull attaccando frontalmente Fedez: “Ho sc**o la tua b*h, dopo l’ho passata a Sfera”, “La Chiara dice che mi adora”, “Fai beneficenza ma rimani un viscido”, “Il problema sono io, porto la sicurezza perché mi agito / Sono mezzo psicopatico”. Nel testo critica anche la bevanda Boem di Fedez (“sa di merda”) e fa riferimenti alla collaborazione mancata.

Fedez
18 Settembre – “L’infanzia difficile di un benestante”: Fedez risponde con un dissing al veleno, coinvolgendo Taylor Mega nel videoclip. Nel testo accusa Tony di razzismo (riferendosi agli insulti a Bello Figo del 2016), lo definisce un “craccomane”, critica i suoi “denti in ceramica” e lo accusa di ipocrisia: “Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi, quelli come te io li chiamo infami”. Fedez rivendica di aver sostenuto la carriera di Tony: “Le hai raccontato chi ti manteneva / Eri tu la mia bitch, non Taylor Mega”.
20 Settembre – “Chiara”: Il colpo finale di Tony Effe è il più devastante e personale. Il brano, intitolato significativamente come l’ex moglie di Fedez, tocca i nervi scoperti più profondi: “Ti piace uomo oppure donna” (tentativo di outing), “Tutta la scena ti odia”, “Devi pagare per sentirti più real, sei solo una spia, amico della polizia”, “Lei ti è rimasta accanto nella malattia, e quando aveva bisogno sei scappato via”, “I tuoi migliori amici devi pagarli / Hai fatto i figli solo per postarli”, “Non si lascia una mamma sola”. Il brano include persino un presunto audio di Chiara Ferragni che rivelerebbe tentativi di Fedez di falsare gli streaming.
Le Reazioni e le Conseguenze
Fedez risponde sui social definendo Tony “Piccolo gangsta” e criticandolo per aver coinvolto i bambini. Chiara Ferragni interviene chiedendo di lasciare “in pace me ed i miei figli”. Secondo rumors, i due si sarebbero successivamente denunciati a vicenda, portando il dissing dal palcoscenico ai tribunali.
L’Impatto Mediatico Senza Precedenti
I numeri del beef Fedez–Tony Effe sono impressionanti:
- Milioni di visualizzazioni in poche ore
- Trending topic per giorni su tutti i social
- Copertura mediatica nazionale, dai TG ai talk show
- Engagement record sui profili di entrambi
Altri Scontri dell’Era Social
Altri Scontri dell’Era Social
Marracash vs Mondo Marcio (2008): La Faida Fashion

Marracash

Mondo Marcio
Nel 2008, prima dell’uscita di “Marracash”, il primo album da solista, il rapper di Barona pubblicò un freestyle in esclusiva su MySpace su una base di Don Joe, dissando direttamente Mondo Marcio. Questa sfida andò oltre la musica, estendendosi anche al mondo della moda. Mondo Marcio creò la sua linea d’abbigliamento “Kilo”, e Marracash rispose lanciando il suo brand “Peso”. Non solo i nomi erano simili, ma anche i loghi (entrambi rappresentavano una bilancia), trasformando il dissing in una battaglia commerciale parallela.
Fabri Fibra vs Guè Pequeno: La Guerra delle T-Shirt

Fabri Fibra

Gue Pequeno
Un caso particolare di dissing “fashion” coinvolse Fabri Fibra e Guè Pequeno. In risposta alla storica t-shirt del rapper di Senigallia con la scritta “io odio Fabri Fibra”, Guè indossò nel 2006 una maglietta con la scritta “io amo Gue Pequeno”. Guè definì poi il gesto “una cosa molto hip hop, eravamo ragazzini”, dimostrando come anche gli aspetti più leggeri del dissing potessero diventare momenti iconici della cultura rap italiana.
Inoki vs la Nuova Scena: Nitro e Achille Lauro

Inoki Ness

Achille Lauro
Oltre agli scontri già analizzati, Inoki ha esteso i suoi attacchi anche sui social media, in particolare Facebook, dove ha dissato quasi tutta la scena contemporanea. Tra i più famosi, gli attacchi rivolti a Nitro e Achille Lauro. Quest’ultimo era già stato precedentemente dissato da Space One che aveva dichiarato: “Mini rappers dietro mega rappers fanno i grandi rappers e non se li caga nessuno… Incapaci come Achille Lauro state sulla minchia a pelle”. Inoki utilizzò anche i dissing altrui per amplificare i propri attacchi.
Canesecco vs Gemitaiz e Madman: La Faida dell’Ex Xtreme Team (2019)

Canesecco
Una delle faide più dolorose e personali della scena rap italiana ha coinvolto Canesecco contro i suoi ex compagni dell’Xtreme Team. La storia affonda le radici nel 2011, quando il gruppo si sciolse senza mai fornire spiegazioni pubbliche chiare.

Gemitaiz
Le Origini del Conflitto: Canesecco (Alessio Corsetti) e Gemitaiz erano stati soci nel gruppo Xtreme Team, ma dopo lo scioglimento nel 2011, i loro percorsi si separarono definitivamente. Gemitaiz trovò in Madman un nuovo compagno per la serie “Veleno”, mentre Canesecco intraprese un percorso solista più difficoltoso.

Madman
La Scintilla del 2019: Negli ultimi mesi del 2018 e primi del 2019, i fan speravano in un featuring di Canesecco nell’ultimo mixtape di Gemitaiz, ma così non fu. Questo scatenò la reazione di Canesecco, che iniziò a esporre la sua versione dei fatti attraverso Instagram Stories, mentre Gemitaiz preferì ignorare, pubblicando “Veleno VII” assieme a Madman.
“Veleno 8” – Il Dissing Definitivo: Il 27 settembre 2019, Canesecco pubblicò “Veleno 8”, un dissing devastante contro Gemitaiz e Madman. Il titolo stesso era una provocazione diretta alla serie “Veleno” del duo, e la cover parodiava quella di “Veleno VII”.
Contenuti del Dissing:
- Prima strofa contro Gemitaiz: Lo accusa di essere cambiato, di sentirsi tradito nonostante “Tecnicamente ti ho insegnato a fare il rap, quello vero”. Include anche un riferimento controverso: “Te ce prendo a schiaffi come aveva fatto il Noyz”
- Seconda strofa contro Madman: Critiche tecniche (“Le tecniche so sempre le stesse / Stai un po’ fermo al 2007”) e attacchi personali sulla sua relazione sentimentale
- Accuse di tradimento professionale: Sostiene che Madman abbia influenzato DJ Harsh per farlo cacciare dalla label a causa della sua malattia (un tumore che fortunatamente aveva debellato)

Canesecco
L’Aspetto Tragico: Il dissing aveva un sottotesto doloroso: Canesecco aveva affrontato gravi problemi di salute, incluso un tumore, e accusava i suoi ex compagni di avergli voltato le spalle nel momento del bisogno. L’accusa più pesante era che Gemitaiz lo avesse abbandonato proprio quando aveva più bisogno di supporto.
Mancanza di Risposta: Gemitaiz e Madman non risposero mai musicalmente al dissing, limitandosi a ignorare pubblicamente la provocazione. Questa mancanza di risposta venne interpretata diversamente: alcuni la videro come maturità, altri come disprezzo.
Il caso rappresenta una delle pagine più tristi del rap italiano, dove questioni personali, malattia e tradimenti tra ex-amici si mescolano in un dissing che va oltre la competizione artistica per toccare il cuore umano del conflitto.
Salmo vs Luchè: Il Beef delle Barre Tecniche (2023)

Salmo
Il dissing tra Salmo e Luchè del 2023 rappresenta uno dei beef di più alta qualità tecnica degli ultimi anni, caratterizzato da un ritmo serrato e un livello di scrittura superiore alla media.
Le Origini del Conflitto: La rivalità tra Salmo e Luchè ha radici nel 2019, quando i due si scambiarono le prime frecciatine. Nel 2023, Salmo ha riacceso la miccia con il suo Red Bull 64 Bars, includendo una provocazione diretta: “Driiin… Squilla il telefone inglese, hello. Sono pronto, scendo tra un secondo. Finisco di incularmi il mondo”.
La Timeline del Beef 2023:

Luchè
4 Luglio – “Estate dimmerda 2”: Luchè risponde con un dissing devastante dove non le manda a dire al collega sardo. Alcune delle barre più taglienti: “Tu cerchi hype per il peggio 64 bars live, ma il nome di Dio non usarlo invano mai”, “Che hit hardcore, fra’, Il cielo in una stanza, che quando l’ho sentita, fra’, ho rivalutato Plaza”, “Tu sei l’anti-figa travestita da anticristo, diecimila biglietti regalati per San Siro”, “Da Russell Crowe sei diventato Pio e Amedeo, che imbarazzo quel tuffo nella piscina di Sanremo”. La chicca finale fu l’inclusione di un audio del “telefone inglese” dove Salmo definiva Luchè “uno dei suoi rapper preferiti”.
5 Luglio – “Dove volano le papere”: Salmo risponde in meno di 24 ore con un freestyle sulla base dei Gang Starr. Colpi diretti: “Al mio concerto a Napoli hai suonato dopo di me / e la gente si chiedeva ‘ma chi cazzo è Luchè’?”, “Faccia di cazzo alle tipe mando la tua foto”, “Mi ricordo dei Co’Sang eri l’ombra di Ntò”. Il freestyle raggiunge 1,8 milioni di visualizzazioni in poche ore.
6 Luglio – “Stupido gioco del rap 2”: Salmo rincara la dose con un secondo freestyle ancora più duro: “Sei tutto rifatto con il silicone in faccia”, “Puoi solo fare le cover con la gonna Damianeskin” (tirando in mezzo Damiano dei Måneskin).
8 Luglio – “Game Over”: Salmo chiude (apparentemente) il beef con un ultimo freestyle dove si proclama vincitore: “Monetizzo la tua morte, così sia, con i soldi, ero, mi farò la villa a Scampia”, “Vorrei chiedere scusa a tutta Napoli per aver ucciso il vostro rapper, mi dispiace / Estate 2023, Luchè Rest In Peace, Game Over”.
La Qualità Tecnica: Questo beef si è distinto per l’alto livello delle “barre” e la complessità delle motivazioni, che includevano accuse di incoerenza artistica, questioni di hype e autenticità. Salmo ha dimostrato una rapidità di risposta impressionante (6 canzoni in 3 giorni), tanto da vantarsene successivamente paragonando i tempi italiani a quelli americani: “I rapper americani ci mettono troppo a rispondere ai dissing, io e Luchè abbiamo fatto 6 canzoni in 3 giorni”.
Coinvolgimento di Terzi: Nel beef si inserì anche Niko Pandetta con “Tutto Finto”, attaccando Luchè, e Inoki che commentò la situazione. Il dissing mise in mezzo anche Esse Magazine, accusato da Salmo di favoritismi editoriali.
L’Aspetto Meta-Artistico: Il beef ha assunto anche caratteri filosofici, con Salmo stesso che ha spiegato sui social: “Nel dissing ci si insulta senza pietà, è solo un gioco”, evidenziando la natura performativa del dissing moderno. Rolling Stone ha definito il dissing “un po’ wrestling e un po’ dialogo filosofico”, sottolineando come tra citazioni, metafore e rimandi sottotestuali, la vera protagonista sia la lingua italiana e l’arte della provocazione.
Il caso Salmo–Luchè 2023 dimostra che l’elemento di “battle rap” rimane vivo all’interno del genere, anche nell’era della spettacolarizzazione social, quando i protagonisti scelgono di concentrarsi sulla qualità tecnica piuttosto che sul gossip.
Le Nuove Regole del Dissing Social
Velocità vs Qualità
Nell’era social, la velocità di risposta è diventata cruciale. Una replica immediata sui social può avere più impatto di una diss track perfetta pubblicata giorni dopo.
Viral Content
Gli elementi che fanno diventare virale un dissing sono cambiati:
- Frasi ad effetto per i meme
- Coinvolgimento di personaggi famosi (influencer, ex partner)
- Timing perfetto con eventi d’attualità
- Visual accattivanti (outfit, location, guest)
Multi-Platform Strategy
I dissing moderni si sviluppano su più piattaforme:
- Instagram Stories per gli attacchi immediati
- TikTok per i contenuti virali
- YouTube per le diss track “ufficiali”
- Twitter per il dibattito pubblico
- Spotify per i numeri di ascolto
L’Evoluzione del Pubblico
Il pubblico del dissing è cambiato radicalmente. Non più solo appassionati di rap, ma anche:
- Fan dei gossip e del celebrity drama
- Utenti social in cerca di intrattenimento
- Media mainstream che cercano notizie
- Brand che vedono opportunità di marketing
Questa espansione ha aumentato esponenzialmente la visibilità, ma ha anche cambiato le dinamiche: oggi un dissing deve funzionare anche per chi non ascolta rap.
Il Commento della Scena
Salmo ha riassunto perfettamente la situazione durante un concerto: “Fa più notizia il dissing di Tony Effe e Fedez che l’incontro Trump-Putin”. Una critica alla sproporzione mediatica del fenomeno, che evidenzia come il dissing sia diventato spettacolo puro più che competizione artistica.
Conclusioni: Il Futuro del Dissing Italiano
L’era social ha trasformato il dissing da battaglia artistica a fenomeno mediatico. Se da un lato questo ha portato visibilità e nuove possibilità economiche, dall’altro ha rischiato di svuotare il dissing della sua essenza competitiva originale.

Nitro
Il futuro dipenderà dalla capacità degli artisti di trovare un equilibrio tra spettacolo e sostanza, tra viralità e autenticità. Il dissing continuerà ad evolversi, ma la sfida sarà mantenere viva la tradizione della competizione artistica in un mondo sempre più dominato dalla logica dell’engagement.
La prossima frontiera potrebbe essere quella dei dissing interattivi, dove il pubblico partecipa attivamente, o quella delle piattaforme virtuali dove gli scontri si consumano in tempo reale.
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