Hip Hop Sardo: Dalle Origini Underground alla Nuova Generazione
L’Isola che Rappia: Le Radici dell’Hip Hop Sardo
Quando pensiamo all’Hip Hop italiano, le prime immagini che ci vengono in mente sono spesso legate alle metropoli del Nord o alle periferie romane. Ma cosa succede quando questa cultura urbana attraversa il mare e atterra su un’isola con tradizioni millenarie? La Sardegna ha saputo interpretare l’Hip Hop in modo unico, creando una scena che fonde la modernità del genere con l’identità profonda dell’isola.
La storia dell’Hip Hop sardo inizia negli anni ’90, quando i primi elementi della cultura arrivano nell’isola attraverso le televisioni commerciali e i primi album importati. Ma è negli anni 2000 che la scena prende davvero forma, sviluppando caratteristiche distintive che la rendono riconoscibile nel panorama nazionale.
Gli Anni Formativi: Quando l’Underground Incontra la Tradizione
I Veri Pionieri: Dalle Origini Underground agli Anni ’90
L’Hip Hop da Nuoro

Menhir
La nascita dell’Hip Hop sardo affonda le radici più in profondità di quanto si possa immaginare. I Menhir, da Nuoro, sono Kingaiè (conosciuto anche come Kappa) e Momak, veri e propri pionieri del rap in Sardegna. La loro esperienza nell’ambito della cultura hip hop affonda le radici intorno alla metà degli anni ottanta, quando iniziano ad abbracciare la passione per il b-boying. Nel 1990 Kingaiè fonda con Dj Cris e altri rapper i W.A.R. e Momak fonda gli S.M.P.: entrambi i gruppi producono diversi demotape. Nella seconda metà degli anni novanta i due leader decidono di unirsi per dare vita ai Menhir, formando ufficialmente la band nel 1997. Dal vivo sono spesso accompagnati da DJ Kork e collaborano frequentemente con DJ Cris per scratch e arrangiamenti.
Il Rap del campidano
Sa Razza, conosciuto anche come SR Raza o Sa razza posse, è un gruppo musicale di hip hop sardo, nato nel 1990 tra Iglesias e Cagliari. Il gruppo inizia la propria esperienza nel mondo dell’hip hop nel 1991, ma è nel 1992 che pubblica il suo primo disco mix da 12″ composto dalle due tracce “In Sa Ia” e “Castia In Fundu”, che rappresentano un momento storico fondamentale per l’Hip Hop isolano. Come ricorda Quilo stesso: “Era il 1992, uscì il primo disco in vinile di Rap sardo ‘In sa ia’ e ‘Castia in fundu'”.

Balentia
I Balentìa nascono nell’aprile 1995 dalla scissione di Mogoro Posse, gruppo storico del rap sardo, che ha svolto un ruolo cruciale nella formazione di una delle scene hip hop più fervide del panorama nazionale. Questo dettaglio è fondamentale per comprendere come la scena sarda si sia sviluppata attraverso evoluzioni e trasformazioni organiche.
I Gruppi che Hanno Fatto la Storia

Malos Cantores
I Malos Cantores (successivamente Maloscantores) rappresentano un’evoluzione diretta dei Sa Razza, portando avanti l’eredità del rap in lingua sarda con una maturità artistica ancora maggiore. Il duo Quilo-Micho P furono ospiti d’onore del Premio ufficiale Maria Carta, nel suo paese natale Siligo (SS), ricevendo dalla Fondazione una importante targa; in quell’occasione uscì il brano inedito “Sa Oghe de Maria” dedicata all’indimenticabile interprete e cantante sarda.

Mentispesse
I Mentispesse hanno rappresentato un’altra realtà fondamentale del movimento underground sardo, contribuendo a creare quella rete di collaborazioni che ha caratterizzato la scena negli anni più formativi.
L’Importanza delle Collaborazioni Storiche

Dj Gruff
I Menhir si trasferiscono verso la fine degli anni novanta a Torino dove iniziano a collaborare con i personaggi di spicco della realtà hip hop italiana come Rawl mc e la crew Thc. Nel 2002, grazie a una collaborazione con Dj Gruff, danno vita a un progetto intitolato “Pecorino sardo”, prodotto dall’etichetta indipendente Puruchan, dove partecipano anche Josta, Pinzu, Tayone e Dj Skizo, balzando così agli onori della scena nazionale.
Il movimento Hip Hop sardo di questi anni è stato caratterizzato da una rete fitta di collaborazioni e scambi creativi. Artisti come Malam, Cool Caddish, Ruido e molti altri hanno contribuito a creare un ecosystem musicale che ha permesso alla scena di crescere organicamente e di mantenere una qualità artistica elevata.
Il Fenomeno del Bilinguismo Musicale
Una caratteristica distintiva dell’Hip Hop sardo è sempre stata la capacità di navigare tra italiano, sardo e dialetti locali. Questa particolarità non è solo una scelta artistica, ma riflette l’identità complessa dell’isola, dove la tradizione convive costantamente con la modernità. Gli artisti hanno utilizzato questa ricchezza linguistica per creare narrazioni autentiche che parlano della vita in Sardegna senza cadere nei cliché folkloristici.
L’Esplosione della Nuova Generazione
L’Esplosione della Nuova Generazione: La Machete Empire

Salmo
La vera svolta per l’Hip Hop sardo arriva con una nuova generazione di artisti che riesce a conquistare le classifiche nazionali. Salmo (Maurizio Pisciottu), nato a Olbia il 29 giugno 1984, è indubbiamente il nome che ha portato la Sardegna sulla mappa dell’Hip Hop italiano. Con il suo stile aggressivo e la capacità di mescolare generi diversi, Salmo ha dimostrato che dall’isola potevano emergere artisti in grado di competere a livello nazionale e internazionale.
Ma Salmo non è solo nel suo percorso. Nel dicembre 2010, alcuni ragazzi di Olbia fondano un collettivo destinato a cambiare per sempre il panorama musicale italiano: la Machete Crew. Sono Salmo, En?gma, Slait e Hell Raton: l’avventura inizia il 5 dicembre 2010 con un progetto visionario che unisce non solo rapper, ma anche produttori, grafici, registi e creativi.

En?gma
En?gma (Marcello Scano), rapper sardo, cofondatore del progetto Machete insieme a Salmo, cresciuto a Olbia, rappresenta una delle menti più raffinate del collettivo. Nel 2016 ha scelto di lasciare la Machete per intraprendere un percorso indipendente, tornando alle sue origini olbiesi e dedicando i suoi album successivi come “Shardana” e “Terranova” alla sua terra natale.

Hell Raton
Hell Raton (Manuel Zappadu), nato ad Olbia da padre sardo e madre ecuadoriana, cresce a Quito per poi tornare ad Olbia quando aveva 11 anni, è diventato il CEO e direttore creativo della Machete Empire Records. La sua visione imprenditoriale, unita al talento artistico, ha permesso al collettivo di evolversi da semplice crew a vera e propria macchina dell’industria musicale. Oggi è noto al grande pubblico anche come giudice di X Factor.

Dj Slait
DJ Slait (Ignazio Pisano), nato a Olbia nel 1987, è il direttore artistico del roster di Machete Empire Records e delle produzioni di Machete Productions. DJ ufficiale di Salmo, Slait ha curato la direzione artistica di progetti fondamentali come il Machete Mixtape Vol. III e numerosi album degli artisti dell’etichetta.
L’Evoluzione del Sound e il Successo Nazionale

Nitro
Il percorso della Machete Crew è un esempio perfetto di come l’Hip Hop sardo sia riuscito a evolversi mantenendo le proprie radici. Nel 2012 la Machete diventa anche etichetta musicale, la Machete Empire Records, lanciando vari rapper famosi come Nitro, Lazza, Jack the Smoker e Dani Faiv.

Bassi Maestro
Il primo Machete Mixtape del 2012 diventa un punto di riferimento per l’Hip Hop italiano, con collaborazioni che includono artisti come Bassi Maestro, Clementino, Mezzosangue, Rocco Hunt e Gemitaiz. Il brano “King’s Supreme” diventa generazionale, contribuendo ad affermare nuovi talenti sulla scena nazionale.
Salmo inizia la sua carriera musicale all’età di tredici anni, incidendo le sue prime rime tra il 1997 e il 1998. Nel 1999 realizza i demo “Premeditazione e dolo” con i rapper olbiesi Bigfoot e Scascio. Nel 2011 pubblica il suo primo album “The Island Chainsaw Massacre”, che in poco tempo gli dà notorietà nella scena rap italiana.

Jack The Smoker
Nel 2019 la Machete si evolve ulteriormente, comprendendo il mondo dei videogiochi con la fondazione della Machete Gaming, diretta da DJ Slait, che ricerca talenti videogiocatori da immettere nei circuiti professionistici degli e-sports.
Con l’avvento delle nuove tecnologie e delle piattaforme digitali, l’Hip Hop sardo ha iniziato a sperimentare con sonorità sempre più diverse. La Trap ha trovato terreno fertile nell’isola, con artisti che hanno saputo adattare il genere alle peculiarità locali, creando un suono che risulta familiare ma al tempo stesso distintivo.
La Scena Attuale: Tra Tradizione e Innovazione
I Nuovi Protagonisti e l’Eredità della Machete

Machete Crew
La scena Hip Hop sarda contemporanea è caratterizzata da una varietà impressionante di stili e approcci. Il successo della Machete Empire ha creato un effetto cascata che ha ispirato una nuova generazione di artisti sardi.
Olbia, con il suo avvento, è diventata una delle capitali dell’Hip Hop italiano grazie alla Machete. Immaginarsi quanto possa essere difficile emergere in un solco tanto profondo senza evitare di essere etichettati come “figli di Salmo, En?gma e soci”. Ed è forse per questo che gli outsider rappresentano qualcosa di totalmente diverso.
I Loyalty, composti da Mone, Fastidio e Gold Roger, sono appena usciti con “Welcome to Oc”, disco che dà un suono più dark e più da club a Olbia. Poi ci sono iniziative promettenti come quelle di Bes, Waido, Pippo Bravo, e Macaboro come producer più preparato.
Le Realtà Underground Contemporanee
Ma la vera ricchezza della scena sarda risiede ancora nel suo underground. L’eredità dei pionieri come Menhir, che continuano a produrre musica con album come “Abissi” del 2015 prodotto dalla stessa Machete Empire, dimostra la continuità generazionale del movimento.
Artisti come Malam, Cool Caddish, Ruido e molti altri continuano a rappresentare l’anima più autentica dell’Hip Hop sardo, quella che non cerca necessariamente il successo commerciale ma vuole mantenere viva la cultura del genere.
Produttori e Beat Maker della Nuova Era

Low Kidd
La nuova generazione di produttori sardi sta creando un sound che miscela influenze mediterranee con le più moderne tendenze dell’Hip Hop internazionale. Low Kidd, producer e sound engineer residente degli studi milanesi di Machete, rappresenta l’evoluzione tecnologica della produzione sarda. Collaborazioni come quella tra DJ Slait e Low Kidd per progetti come “Jack uccide” di Jack The Smoker mostrano come la scena abbia raggiunto livelli di professionalità internazionali.
L’Identità Sarda nell’Hip Hop Contemporaneo
Tematiche e Narrazioni

Low-Red
L’Hip Hop sardo contemporaneo non si limita a copiare le mode del momento, ma sviluppa narrazioni autentiche legate al territorio. I temi dell’emigrazione, della disoccupazione giovanile, del rapporto complesso con la terraferma, vengono affrontati con una prospettiva che solo chi vive l’isola può avere.
Allo stesso tempo, molti artisti stanno esplorando anche tematiche universali, dimostrando che l’Hip Hop sardo può parlare a chiunque, non solo a chi conosce la realtà isolana.
Il Rapporto con le Nuove Tecnologie

Praci
La scena sarda ha saputo adattarsi perfettamente all’era digitale. Molti artisti utilizzano social media e piattaforme streaming per raggiungere pubblici sempre più ampi, creando una rete che connette l’isola con il resto del mondo. Questa apertura tecnologica non ha compromesso l’autenticità della scena, ma l’ha resa più accessibile e dinamica.
Verso il Futuro: Prospettive e Sviluppi

Sgribaz
L’Hip Hop sardo oggi si trova in una posizione unica nel panorama musicale italiano. Ha dimostrato di poter produrre artisti di livello nazionale mantenendo al tempo stesso una forte identità territoriale. La sfida per il futuro sarà quella di continuare a crescere senza perdere quella autenticità che ha sempre caratterizzato la scena, dall’epoca pionieristica dei Menhir e Sa Razza fino alla nuova generazione di Sgribaz, Praci e Low-Red del movimento “Nuova Sardegna”.
I festival dedicati all’Hip Hop stanno aumentando nell’isola, creando opportunità per i giovani artisti di esibirsi e crescere. Allo stesso tempo, le collaborazioni con artisti di altre regioni stanno aprendo nuove strade creative, promettendo sviluppi interessanti per i prossimi anni. La Sardegna ha dimostrato che le periferie geografiche possono diventare centri creativi, e che i pionieri come Mogoro Posse, Balentìa, Menti Spesse e Malos Cantores hanno gettato basi solide per le generazioni future.
L’Hip Hop dell’isola non è più solo una scena locale, ma un movimento culturale che sta contribuendo a ridefinire l’identità dell’Hip Hop italiano nel suo complesso, mantenendo viva quella tradizione di innovazione e autenticità che i gruppi storici hanno saputo tramandare.





