Martha Cooper - Fotografa della Cultura HIp Hop - Storia della Fotografia

Martha Cooper: L’occhio che ha immortalato l’anima del Hip Hop

Last Updated: Aprile 25, 2025By Tags: , , , ,

L’archivista visiva di una cultura in evoluzione

Martha Cooper - Foto Storiche dell'artista che ha immortalato la nascita dell'Hip HopNel mondo frenetico del Hip Hop, dove ogni elemento si evolve a velocità impressionante, esiste una figura che ha saputo fermare il tempo attraverso il suo obiettivo. Martha Cooper, fotoreporter americana classe 1943, non è semplicemente una fotografa, ma la custode visiva dell’intera cultura Hip Hop. Con uno sguardo autentico e rispettoso, Cooper ha documentato la nascita e l’evoluzione di un movimento culturale che ha rivoluzionato il panorama artistico globale, trasformando immagini apparentemente ordinarie in documenti storici di valore inestimabile.

Questo articolo esplora il percorso straordinario di Martha Cooper, dal suo incontro fortuito con i graffiti di New York fino al suo status di leggenda vivente della fotografia urbana, analizzando l’impatto duraturo che il suo lavoro ha avuto sulla legittimazione e preservazione della cultura Hip Hop in tutto il mondo.

Dalle strade del Bronx alla storia della fotografia

Martha Cooper non aveva pianificato di diventare la fotoreporter più influente del mondo Hip Hop. Dopo aver lavorato come fotografa per il Peace Corps in Thailandia, per la National Geographic e come prima fotoreporter donna per il New York Post, il suo destino cambiò radicalmente alla fine degli anni ’70 quando iniziò a interessarsi ai graffiti che decoravano i treni della metropolitana di New York.

“Mi sono innamorata dei graffiti perché ho capito che c’era un sistema di comunicazione nascosto,” racconta Cooper in una delle sue rare interviste. “Non stavo solo fotografando arte illegale. Stavo documentando un linguaggio visivo che i giovani avevano sviluppato per comunicare tra loro.”

Il suo approccio unico e rispettoso le permise di guadagnare la fiducia dei giovani writer, dandole accesso a un mondo solitamente chiuso agli outsider. Mentre altri media demonizzavano il fenomeno dei graffiti come semplice vandalismo, Cooper vide l’arte, la dedizione e la comunità dietro quei tag colorati.

L’incontro con DONDI e la nascita di una collaborazione storica

Marta Cooper Foto Graffitti di New YorkLa svolta nella carriera di Cooper avvenne quando incontrò DONDI (Donald Joseph White), uno dei writer più rispettati della scena newyorkese. Questo incontro non solo le aprì le porte della comunità dei graffitari, ma diede vita a una delle collaborazioni più significative nella storia della fotografia urbana.

Cooper seguì DONDI e altri writer nei depositi dei treni, documentando il processo creativo completo: dalla progettazione dello sketch, alla realizzazione notturna, fino al momento in cui il treno dipinto circolava per la città. Queste immagini, realizzate con grande rischio personale, catturano non solo l’atto artistico, ma anche la determinazione e la passione di giovani che, nonostante le circostanze socioeconomiche sfavorevoli, trovavano modi per esprimere la propria identità.

“Subway Art”: la Bibbia visiva del Hip Hop

Martha Cooper - Foto di New York e del BronxNel 1984, Martha Cooper e Henry Chalfant pubblicarono “Subway Art”, un libro fotografico che documentava i graffiti sui treni della metropolitana di New York. Quello che inizialmente sembrò un fallimento commerciale (vendette solo 5.000 copie nella sua prima tiratura) si trasformò nel corso degli anni in un fenomeno culturale senza precedenti.

“Subway Art” divenne noto come la “Bibbia” del graffiti writing, un manuale visivo che attraversò confini e oceani, ispirando generazioni di artisti in tutto il mondo. Le fotografie di Cooper, che mostravano le opere nella loro completezza e contesto urbano, permisero a giovani di Tokyo, Berlino, San Paolo o Melbourne di comprendere le tecniche, gli stili e la filosofia alla base del writing newyorkese.

Martha Cooper - Foto Break Dance nel Bronx“Non avevo idea dell’impatto che avrebbe avuto,” ha dichiarato Cooper. “Continuavamo a ricevere lettere da persone di tutto il mondo che dicevano di aver iniziato a dipingere dopo aver visto il libro. Ho compreso solo anni dopo che avevamo documentato qualcosa destinato a diventare globale.”

Oggi, con oltre mezzo milione di copie vendute in innumerevoli edizioni e traduzioni, “Subway Art” rimane l’opera definitiva sulla golden age dei graffiti newyorkesi.

Oltre i graffiti: documentare tutti gli elementi del Hip Hop

Martha Cooper with 1UP crew in front of wall they painted for her at at Urban Spree, Berlin, 2017Mentre iniziava a fotografare i graffiti, Cooper si rese conto che stava accadendo qualcosa di più grande nelle strade di New York. Il Hip Hop stava nascendo come movimento culturale completo, e Cooper fu tra i primi a documentarlo nella sua interezza.

Le sue fotografie catturano B-boy e B-girl che si esibiscono in acrobatici passi di Breaking sui cartoni stesi per strada, DJ che manipolano vinili sui blocchi di cemento nei parchi del South Bronx, e MC che improvvisano rime davanti a folle entusiaste. Queste immagini, scattate in un’epoca in cui nessuno immaginava che il Hip Hop sarebbe diventato un fenomeno globale, oggi sono preziosi documenti storici.

Il libro “Hip Hop Files” (2004) raccoglie molte di queste fotografie inedite, mostrando come Cooper avesse intuitivamente compreso l’interconnessione tra i diversi elementi della cultura Hip Hop ben prima che questa diventasse un’industria miliardaria.

L’eredità globale e l’influenza continua

L’importanza di Martha Cooper per la cultura Hip Hop va ben oltre la mera documentazione. Le sue fotografie hanno:

  1. Legittimato il Hip Hop come forma d’arte: In un periodo in cui i media mainstream demonizzavano il graffiti writing e altre espressioni del Hip Hop, Cooper ha mostrato la complessità, le regole e l’estetica di queste forme artistiche.
  2. Preservato una storia effimera: Molti dei treni fotografati da Cooper sono stati ripuliti dalle autorità newyorkesi, rendendo le sue immagini le uniche testimonianze di opere d’arte andate perdute per sempre.
  3. Creato un ponte tra generazioni e culture: Le sue fotografie hanno permesso la trasmissione di stili, tecniche e filosofia Hip Hop tra continenti e generazioni diverse.
  4. Ispirato migliaia di artisti in tutto il mondo: Innumerevoli writer, B-boy, DJ e artisti visivi citano “Subway Art” come loro prima fonte di ispirazione.

La rivincita di una visionaria

Martha Cooper-Foto Graffiti di treni e cultura di StradaCiò che rende ancora più straordinaria la storia di Cooper è che per anni il suo lavoro fu apprezzato principalmente all’interno della comunità Hip Hop, mentre il mondo dell’arte “ufficiale” lo ignorava. Solo nei primi anni 2000, quando il graffiti e la street art iniziarono a essere accettati dal mercato dell’arte, il lavoro pionieristico di Cooper ottenne il riconoscimento che meritava.

Oggi, a più di 80 anni, Martha Cooper continua a fotografare l’evoluzione dell’arte urbana in tutto il mondo. I suoi scatti recenti documentano l’esplosione della street art contemporanea, dimostrando una capacità unica di rimanere rilevante e in sintonia con le nuove generazioni di artisti.

Nel 2019, il documentario “Martha: A Picture Story” ha celebrato la sua carriera straordinaria, presentando la fotografa non solo come una documentarista, ma come una figura che ha attivamente contribuito a plasmare la cultura che stava fotografando.

Il legame con l’Italia e la scena urbana italiana

Anche in Italia, l’influenza di Martha Cooper è stata profonda. Le copie di “Subway Art” circolavano tra i pionieri del Hip Hop italiano nei primi anni ’80, ispirando collettivi storici come i TDK (The Dark Knights) di Milano o la PWD (Painters With Attitude) di Roma.

Cooper ha visitato l’Italia più volte, documentando l’evoluzione della scena locale e partecipando a eventi come il “Fame Festival” di Grottaglie o le diverse edizioni del “Unlock Book Fair”. Le sue fotografie degli anni ’80 e ’90 offrono uno sguardo unico sull’evoluzione del graffiti writing in città come Milano, Roma e Bologna, mostrando come gli stili newyorkesi si siano fusi con l’estetica e la cultura locale italiana.

Nel 2018, la galleria Wunderkammern di Roma ha ospitato una retrospettiva del suo lavoro, attirando non solo appassionati di Hip Hop, ma anche un pubblico più ampio interessato alla fotografia documentaristica urbana, a testimonianza di come il suo lavoro abbia superato i confini della cultura Hip Hop per diventare patrimonio culturale condiviso.

Conclusione: L’archivista visiva che ha dato dignità a un movimento

Martha Cooper Fotografa vita di Strada di New York e del Bronx

Martha Cooper Fotografa vita di Strada di New York e del Bronx in bianco e nero

L’eredità di Martha Cooper trascende la fotografia. Con il suo obiettivo, ha elevato espressioni artistiche considerate marginali al livello di cultura legittima, ha preservato per le future generazioni la memoria visiva degli albori del Hip Hop, e ha fornito una piattaforma attraverso cui questa cultura ha potuto diffondersi globalmente.

In un mondo in cui le tendenze visive sono sempre più effimere e digitali, il lavoro analogico e meticoloso di Cooper ci ricorda l’importanza della documentazione autentica e rispettosa. La sua carriera ci insegna che le vere rivoluzioni culturali spesso nascono ai margini, e che ci vuole uno sguardo speciale per riconoscerle prima che diventino mainstream.

Martha Cooper non ha semplicemente fotografato il Hip Hop: lo ha aiutato a prendere coscienza di sé, a preservare la propria memoria storica e a diffondersi ben oltre i confini del South Bronx. Per questo motivo, resta una figura monumentale non solo per il mondo della fotografia, ma per l’intera cultura Hip Hop globale.

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