MEZZOSANGUE TORNA ALLE RADICI: “VISCERALE”, UN VIAGGIO NELL’UNDERGROUND SENZA FILTRI
L’atteso ritorno del rapper mascherato: un disco senza compromessi
Viscerale è un titolo che non lascia spazio a interpretazioni: rappresenta un ritorno alle origini, un’urgenza creativa che nasce dalle profondità, un impulso primordiale che va oltre le convenzioni. Come ha spiegato lo stesso Mezzosangue: “Viscerale è il frutto di un bisogno di tornare a scrivere, libero, ad essere diretto oltre le aspettative e i giudizi, prima dei freni personali, come dalle viscere, come essere a casa“.
Dopo il successo di “Sete” e le collaborazioni eccellenti degli ultimi anni (tra cui quella con Ultimo in “Diluvio Universale” e la ripubblicazione di “Musica Cicatrene” con Gaia), il rapper romano torna a colpire dritto allo stomaco con un lavoro che rappresenta la quintessenza del suo percorso artistico. Pubblicato il 4 aprile 2025 per Columbia Records/Sony Music Italia, “Viscerale” è il quinto album in studio dell’artista, un disco che affronta pressioni, aspettative e il peso del giudizio esterno, smascherando l’ipocrisia di una società digitale ossessionata dall’apparenza.
Ma cosa rende questo album così speciale nel panorama hip hop italiano attuale? Perché “Viscerale” potrebbe rappresentare un punto di svolta per la scena underground?
Tra rabbia e poesia: il flusso viscerale di un’anima inquieta
Il nuovo lavoro di Mezzosangue si distingue per la combinazione di rabbia ed eleganza stilistica, elementi che hanno sempre caratterizzato la sua produzione. Dall’impeto ribelle di “Viscerale” (title track) alla critica feroce di “Idiocracy” con Gemitaiz, passando per il liricismo tagliente di “Flowricoltura” fino alla riflessione su successo e fallimento in “Kenny Wells”, ogni traccia è un manifesto, ogni verso un’incisione indelebile.
La potenza delle liriche è sostenuta da una produzione curata nei minimi dettagli. Le strumentali, orchestrate da Yazee, G-laspada, Verano, Mr. Monkey e lo stesso Mezzosangue, spaziano da atmosfere evocative ma tangibili, profonde ma amabili, a beat incalzanti capaci di sostenere il flusso incessante delle rime. È proprio questo equilibrio tra contenuto e forma a rendere “Viscerale” un’opera completa, capace di parlare tanto agli appassionati di lyrics quanto agli amanti del sound design.
La ricerca poetica di Mezzosangue rimane complessa e non sempre decifrabile, nutrendosi delle filosofie amare di Nietzsche, Schopenhauer, Sartre e Camus, ma arricchita con continui riferimenti autobiografici e socio-politici. Una dimensione intellettuale che raramente trova spazio nel rap mainstream, ma che qui viene proposta senza compromessi.
Le collaborazioni: quando l’underground incontra i big
Una delle caratteristiche più interessanti di “Viscerale” sono le collaborazioni scelte da Mezzosangue. Nel disco troviamo tre featuring d’eccezione: Gemitaiz in “Idiocracy”, Nayt in “Valzer” e Icaro in “Sai Se”. Tre artisti che, seppur con percorsi differenti, hanno mantenuto una forte connessione con la dimensione underground del rap italiano.
In “Valzer”, accanto a Nayt, Mezzosangue si addentra nei lati più oscuri delle relazioni tossiche, mentre “Merge Et Libera” diventa un affresco lucido della società contemporanea, tra divisione, mercificazione, tribalizzazione e lotta per la libertà. “Idiocracy” con Gemitaiz rappresenta invece una critica feroce al sistema mediatico contemporaneo e alla superficialità dilagante.
Il featuring con Icaro in “Sai Se” offre invece un momento di introspezione più calma, quasi spirituale, dimostrando la versatilità espressiva del rapper mascherato.
La tracklist completa: un viaggio in 12 capitoli
Il disco si sviluppa attraverso 12 tracce che compongono un percorso emotivo coerente:
- Viscerale
- Idiocracy (feat. Gemitaiz)
- Flowricoltura
- Kenny Wells
- Valzer (feat. Nayt)
- Merge Et Libera
- Love
- Pronoia
- Immobile Dal Panico
- Sai Se (feat. Icaro)
- Stupido
- Vorrei
“Love” e “Pronoia” invertono il flusso con un cambio di prospettiva che diventa un canto di redenzione, bilanciando rabbia e speranza. “Immobile dal panico” esplora l’accettazione di sé, mentre “Stupido” affronta la banalità delle convinzioni umane, trovando una dolce resa in “Vorrei”, che chiude l’album.
Il singolo apripista: Kenny Wells e la metafora dell’oro
La scelta di “Kenny Wells” come singolo anticipatore non è casuale. Il brano, che prende il nome dal protagonista del film “Gold – La Grande Truffa” di Gaghan, utilizza la figura del prospettore d’oro come metafora per chi, davanti a “un mondo che è una truffa”, continua imperterrito la propria ricerca. Una perfetta introduzione ai temi dell’album, che esplora il rapporto tra autenticità e compromesso, tra ricerca personale e pressioni esterne.
Il videoclip, caratterizzato dall’estetica cruda e cinematografica tipica di Mezzosangue, ha raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni in pochi giorni, confermando l’attesa spasmodica per il ritorno del rapper romano.
Viscerale Tour: l’album prende vita sui palchi italiani
Per supportare l’uscita dell’album, Mezzosangue ha annunciato il “Viscerale Tour”, prodotto da Kashmir Music, che toccherà i principali club italiani il prossimo autunno. Le date confermate includono Roma (Orion, 25 ottobre), Milano (Alcatraz, 3 novembre), Firenze (Teatro Cartiere Carrara, 5 novembre), Perugia (Urban, 7 novembre), Senigallia (Mamamia, 8 novembre), Padova (Hall, 14 novembre), Napoli (Casa della Musica, 21 novembre) e Bologna (Estragon, 22 novembre).
Dopo il successo dei precedenti tour, culminati con l’esibizione allo Sziget Festival in Ungheria nel 2023, le aspettative per questa nuova serie di concerti sono altissime. Il pubblico potrà finalmente ascoltare dal vivo l’intensità di “Viscerale”, in quella che si preannuncia come una delle tournée più attese della scena underground italiana.
Conclusione: Viscerale, manifesto dell’underground contemporaneo
“Viscerale” si configura come un album fondamentale non solo nella carriera di Mezzosangue, ma per l’intera scena hip hop Underground italiana. In un momento storico in cui il rap mainstream tende sempre più verso sonorità commerciali e contenuti standardizzati, il rapper mascherato sceglie di tornare alle radici del genere: liriche dense, produzioni ricercate, messaggi profondi.
Il disco rappresenta una boccata d’ossigeno per gli appassionati di hip hop “puro”, ma ha tutte le carte in regola per attrarre anche un pubblico più ampio, grazie alla sua indiscutibile qualità artistica. In un panorama musicale spesso omologato, “Viscerale” ci ricorda che l’underground non è solo una questione di notorietà, ma soprattutto di attitudine e autenticità.
E tu, hai già ascoltato “Viscerale”? Cosa ne pensi di questo ritorno alle origini di Mezzosangue? Condividi la tua opinione nei commenti e seguici per restare aggiornato sulle ultime novità della scena underground italiana e internazionale.





