Neffa - Canerandagio Parte 1 - Recensione - Immagine Copertina

Neffa Torna alle Radici con Canerandagio – Parte 1: Un Viaggio Senza Guinzaglio

Neffa - Canerandagio Parte 1 - introduzioneNel vasto e multiforme panorama della musica italiana, poche figure hanno saputo attraversare generi e decenni con la stessa fluidità e autenticità di Neffa. Dalle fondamenta del HIP HOP più crudo con i Sangue Misto alla svolta Soul e Pop che lo ha portato al grande pubblico, Giovanni Pellino ha sempre dimostrato una capacità unica di evolversi pur mantenendo un’identità riconoscibile. Per questo, l’annuncio di un nuovo album, “Canerandagio – Parte 1”, ha acceso immediatamente un faro sulla scena, generando attesa e curiosità, soprattutto per chi lo ricorda come uno dei pionieri del Rap in Italia.

Uscito il 18 aprile 2025 per Numero Uno (Sony Music), “Canerandagio – Parte 1” non è semplicemente un nuovo capitolo nella discografia di Neffa, ma si presenta come una dichiarazione d’intenti, un ritorno alle origini concettuali e sonore, seppur filtrate dall’esperienza maturata negli anni. Il titolo stesso, evocativo e potente, suggerisce un’immagine di libertà, di un artista che, come un “cane randagio”, segue il proprio istinto, senza costrizioni o direzioni imposte. Ma cosa troviamo realmente in questa prima parte di un progetto che si annuncia sfaccettato? Analizziamo a fondo il suono, i testi e le voci che popolano questo attesissimo ritorno.

Canerandagio: Un Suono Senza Guinzaglio

Neffa - Canerandagio Parte 1 - Copertina Album - Hip Hop ItalianoFin dalle prime note, “Canerandagio – Parte 1” immerge l’ascoltatore in atmosfere dense, spesso oscure e malinconiche, che ricordano certi scenari sonori esplorati da Neffa agli albori della sua carriera, ma con una pulizia e una profondità ereditate dalle sue produzioni più recenti. L’album non si adagia su un unico stile, ma spazia con disinvoltura tra beat Hip Hop classici, tappeti sonori intrisi di Soul, incursioni Elettroniche e momenti più sperimentali.

La produzione gioca un ruolo cruciale nel definire l’identità dell’album. I beat sono curati, stratificati, creando un ambiente sonoro avvolgente che fa da sfondo perfetto alle liriche. Ci sono momenti in cui le basi jazzate richiamano esplicitamente certe sonorità dei Sangue Misto, come nella title track “Canerandagio” (feat. Izi), un pezzo che, non a caso, cita esplicitamente il passato dell’artista. Altrove, le atmosfere si fanno più cupe e taglienti, come in “TROPPAweed” (feat. Noyz Narcos) e “Bufera” (feat. Franco126), dimostrando la capacità di Neffa di muoversi a proprio agio anche su registri più crudi e street.

Neffa - Canerandagio - Recenione Album RapL’intenzione di creare un lavoro “senza guinzaglio” si percepisce nella varietà delle soluzioni sonore adottate e nella libertà espressiva che sembra permeare ogni traccia. Non c’è la ricerca di un suono radiofonico o di un singolo “hit”, ma piuttosto la volontà di esplorare e di raccontarsi attraverso paesaggi sonori che riflettono l’interiorità complessa dell’artista. È un equilibrio delicato tra il richiamo alle radici e la necessità di guardare avanti, unendo la maestria produttiva che da sempre contraddistingue Neffa con influenze più contemporanee.

Le Voci che Accompagnano il Cane Randagio

Neffa - Canerandagio - Album Rap ItalianoUna delle caratteristiche più evidenti e discusse di “Canerandagio – Parte 1” è la ricchissima lista di collaborazioni. Un vero e proprio parterre di artisti che spaziano attraverso diverse generazioni e sfaccettature del panorama musicale italiano: da figure storiche del Rap come Fabri Fibra, Guè e Noyz Narcos, a voci più contemporanee e innovative come Izi, Franco126, M¥SS KETA, Frah Quintale, Gemitaiz, Joan Thiele, Ele A, passando per Lucariello, Ste e Joshua.

Questa coralità è un elemento distintivo dell’album. Piuttosto che semplici “featuring” inseriti per strategia commerciale, le collaborazioni sembrano pensate per arricchire le tracce, portando prospettive e stili diversi che si intrecciano con quello di Neffa. In alcuni casi, la chimica è particolarmente efficace, come nel confronto generazionale e stilistico con Fabri Fibra e M¥SS KETA in “Hype (nuoveindagini)”, o nella fusione di atmosfere con Joan Thiele e Gemitaiz in “Miraggio”.

Neffa - Ultimo Album Rap 2025Tuttavia, l’alto numero di ospiti ha generato anche qualche perplessità tra gli ascoltatori e la critica, con alcuni che hanno notato come la presenza stessa di Neffa in alcune tracce sembri quasi quella di un ospite di lusso nel suo stesso progetto. Questo non sminuisce la qualità dei singoli contributi, ma solleva un interrogativo sull’equilibrio complessivo dell’album e su quanto spazio venga lasciato alla voce solista di Neffa in questo ritorno al Rap. È una scelta ponderata per sottolineare l’aspetto collaborativo della scena, o un modo per Neffa di rientrare in punta di piedi nel genere che lo ha visto nascere?

Una curiosità: la scelta di includere artisti così diversi tra loro sottolinea la volontà di Neffa di non limitarsi a un unico circuito, ma di dialogare con le varie anime della musica contemporanea italiana, dimostrando una mente aperta e una costante attenzione verso le nuove proposte, siano esse legate al Rap, al Soul o a sonorità più Elettroniche.

Tra Radici HIP HOP e Nuove Rotte Soul

Neffa - Hip Hop Italia - Canerandagio Parte 1Analizzare i testi di “Canerandagio – Parte 1” significa addentrarsi nell’universo interiore di Neffa. Le liriche si caratterizzano per un approccio introspettivo, a volte fragile e intimo, come in “Cuoreapezzi” (feat. Guè & Joshua), un brano che esplora le insicurezze e le fragilità dell’artista con una sincerità disarmante. Altrove, l’abilità narrativa di Neffa emerge attraverso immagini evocative e un linguaggio che, pur attingendo al vocabolario del Rap, mantiene una sua poetica unica.

Il confronto con il Neffa rapper degli anni ’90 è inevitabile. Se da un lato “Canerandagio – Parte 1” segna un chiaro ritorno a un flow più ritmato e a strutture metriche tipiche del Rap, dall’altro si percepisce l’influenza delle sue esperienze successive nel Soul e nella canzone d’autore. Il rapping di Neffa oggi è forse meno “ruvido” o aggressivo rispetto agli esordi con i Sangue Misto o nel periodo di “SXM”, ma guadagna in sfumature, in capacità di trasmettere emozioni complesse e in una consapevolezza che solo il tempo e l’evoluzione artistica possono portare.

Alcune recensioni hanno sottolineato come, in certi momenti, il suo flow possa sembrare meno incisivo se messo a confronto diretto con la tecnica affilata di alcuni dei suoi ospiti, figure che hanno fatto del Rap la loro unica strada negli ultimi vent’anni. Tuttavia, è importante considerare che questo album non cerca di replicare il passato, ma di integrarlo nel presente di Neffa. È un artista che non ha mai avuto paura di cambiare pelle, e questo ritorno al Rap non è una regressione, ma una nuova sintesi, un punto d’incontro tra le sue diverse anime musicali. “Canerandagio – Parte 1” si posiziona così come un lavoro maturo, che attinge alla forza delle sue radici HIP HOP per esplorare nuove direzioni emotive e sonore, arricchite dalle esperienze nel Soul e oltre.

“Parte 1”: Solo l’Inizio del Viaggio?

Neffa - Hip Hop Italia - Album Canerandagio Parte 1Il fatto che l’album si chiami “Canerandagio – Parte 1” apre naturalmente la porta a speculazioni e attese per i prossimi capitoli di questo progetto. Questa scelta di pubblicare l’album in più parti è un trend sempre più diffuso nell’industria musicale contemporanea, permettendo agli artisti di mantenere alta l’attenzione del pubblico per periodi più lunghi e di esplorare diverse sfaccettature di un concept.

Nel caso di Neffa, l’idea di un progetto suddiviso suggerisce che “Canerandagio” sia un viaggio complesso, un percorso che richiede tempo per essere esplorato nella sua interezza. Cosa potremmo aspettarci dalla “Parte 2” o da eventuali capitoli successivi? Forse una maggiore esplorazione di certe sonorità accennate in questa prima parte, un approfondimento di temi specifici, o magari la presenza di altre collaborazioni inattese? L’attesa è palpabile.

Questo approccio “a episodi” si sposa bene con il carattere “randagio” del progetto: un’opera in movimento, che non si ferma a un punto d’arrivo, ma continua a esplorare e a definirsi lungo il cammino. Mantiene viva la curiosità e l’engagement degli ascoltatori, invitandoli a restare sintonizzati per scoprire le prossime evoluzioni del suono e della narrazione di Neffa.

Conclusioni: Bentornato, Cane Randagio

Neffa - Recensione Album Hip Hop“Canerandagio – Parte 1” segna un ritorno significativo per Neffa, un artista che ha lasciato un’impronta indelebile sulla musica italiana, dal HIP HOP al Soul e oltre. Questo album è un lavoro stratificato, che richiede ascolti attenti per essere pienamente apprezzato nella sua complessità. Non è il ritorno del Neffa degli anni ’90 tale e quale, ma l’evoluzione di un musicista che non ha mai smesso di cercare, di sperimentare e di raccontarsi con sincerità.

Le atmosfere cupe, i beat ricercati e le numerose collaborazioni creano un affresco sonoro intenso e coinvolgente, che riafferma la centralità di Neffa nella scena musicale italiana, dimostrando la sua capacità di dialogare con le nuove generazioni e di rimanere rilevante senza rinunciare alla propria identità. Certo, l’album presenta delle sfide, come il bilanciamento tra la voce di Neffa e quella degli ospiti, ma nel complesso è un ascolto stimolante che conferma il talento e la profondità di uno dei veri maestri della nostra musica.

Se siete cresciuti con i Sangue Misto, se avete amato la sua svolta Soul, o se semplicemente siete curiosi di scoprire cosa ha da dire oggi un artista con una storia così ricca, “Canerandagio – Parte 1” merita sicuramente il vostro tempo. Non fermatevi al primo ascolto, lasciatevi trasportare dalle sue atmosfere e scoprite le molteplici sfumature di questo cane randagio che è tornato a far sentire la sua voce. E restate sintonizzati, perché questa è solo la prima parte del viaggio.

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