Le Prime Voci Femminili che hanno Cambiato l’HIP HOP
Quando pensiamo alle origini del HIP HOP, spesso emergono immagini di block parties nel Bronx dominate da figure maschili. Ma c’è un’altra storia, altrettanto potente e troppo spesso ignorata: quella delle donne che hanno combattuto per farsi spazio in un mondo che non le voleva. SHA-ROCK, ROXANNE SHANTÉ, MC LYTE e SALT-N-PEPA non hanno solo aperto una porta: l’hanno letteralmente sfondata, creando uno spazio che prima non esisteva e gettando le fondamenta per generazioni di rapper donne.
Il Bronx degli Anni ’70: Nascita di una Cultura, Nascita di una Battaglia
La storia del HIP HOP femminile inizia nelle strade del South Bronx, un quartiere devastato dalla crisi economica, dalla criminalità e dall’abbandono istituzionale degli anni ’70. In questo contesto urbano difficile, i giovani afroamericani e portoricani trasformavano la frustrazione in creatività, dando vita a una cultura che avrebbe conquistato il mondo: HIP HOP, BREAKING, GRAFFITI.
Le prime block parties organizzate da DJ Kool Herc nel 1973 sono leggendarie, ma pochi sanno che tra quella folla c’era una ragazzina di 10 anni di nome Sharon Green. Quella ragazzina sarebbe diventata SHA-ROCK, la prima MC donna della storia del HIP HOP.
Nata nel 1962 a Wilmington, North Carolina, e cresciuta nel South Bronx, SHA-ROCK ha iniziato come B-girl nel 1976, ballando sui breakbeat che facevano vibrare i quartieri. “Era qualcosa di magico”, ha raccontato. “Non importava cosa stavi passando a scuola o a casa, quello era il tuo modo per liberare tutto sul quel pavimento da ballo.” La sua transizione dal ballo al microfono avvenne nel 1977, quando vinse un’audizione per diventare MC della Funky 4, diventando così la prima donna a ricoprire questo ruolo in un gruppo HIP HOP.
SHA-ROCK: La Mother of the Mic
SHA-ROCK non era semplicemente “la ragazza del gruppo”. Era un’arma segreta. Quando la Funky 4 divenne Funky 4 + 1 (lei era il “+1”), i suoi compagni sapevano di avere qualcosa di speciale. La sua innovazione tecnica includeva l’uso pionieristico dell’echo chamber, una tecnica che sarebbe diventata standard nel HIP HOP. Il suo flow influenzò direttamente artisti come Run-DMC e MC Lyte.
Il 14 febbraio 1981, SHA-ROCK e i Funky 4 + 1 fecero storia: furono il primo gruppo rap a esibirsi al Saturday Night Live, portando il HIP HOP in prima serata nazionale. Era un momento cruciale, ma SHA-ROCK ricorda quella notte con emozioni contrastanti: era incinta, e sapeva che la sua gravidanza avrebbe potuto compromettere la carriera del gruppo proprio nel momento del loro maggior successo.
“Eravamo sul punto di portare la cultura HIP HOP e la musica rap a un altro livello, e io sono rimasta incinta”, ha raccontato. Era la dura realtà di essere una donna pioniera in un mondo di uomini: doveva affrontare sfide che i suoi colleghi maschi non avrebbero mai conosciuto.
Nonostante questi ostacoli, SHA-ROCK ha lasciato un’eredità indelebile. Ha partecipato alle prime rap battle della storia, spesso come unica donna, e ha stabilito uno standard di eccellenza che ha ispirato le generazioni successive. Tuttavia, come molte pioniere, la sua storia è stata spesso marginalizzata o dimenticata.
ROXANNE SHANTÉ: La Teenager che Scatenò una Guerra
Se SHA-ROCK ha aperto la porta, ROXANNE SHANTÉ l’ha fatta esplodere. Nel dicembre 1984, una ragazzina di 14 anni di nome Lolita Shanté Gooden registrò una risposta improvvisata a “Roxanne, Roxanne” degli U.T.F.O., un brano in cui tre rapper si lamentavano del rifiuto di una donna. La sua risposta, “Roxanne’s Revenge”, fu scritta sull’autobus mentre tornava a casa da scuola e registrata in una sola take.
Il risultato fu esplosivo. ROXANNE SHANTÉ assunse il ruolo della “Roxanne” del brano originale e distrusse gli U.T.F.O. con una ferocia lirica che nessuno si aspettava da una teenager. La canzone vendette oltre 250.000 copie solo nell’area di New York e scatenò le “Roxanne Wars”, una delle prime e più lunghe beef della storia del HIP HOP, con oltre 100 risposta-records da parte di vari artisti.
Cresciuta nei Queensbridge Projects, il più grande complesso di case popolari del Nord America, ROXANNE SHANTÉ dovette affrontare sfide che andavano ben oltre la musica. Divenne madre a 15 anni, mentre la sua carriera esplodeva. Eppure continuò a rappare, a fare tour e a dominare le battle, guadagnandosi il rispetto in un ambiente brutalmente competitivo.
Come unica donna del Juice Crew di Marley Marl, ROXANNE SHANTÉ partecipò anche alle leggendarie “Bridge Wars” tra Queensbridge e il South Bronx, rispondendo a KRS-One con la track “Have a Nice Day” nel 1987. La sua abilità nel freestyle era leggendaria: poteva improvvisare intere canzoni sul momento, un talento che pochi MC, maschi o femmine, possedevano.
Ma essere una donna nel HIP HOP significava affrontare standard diversi. Quando partecipò a una competizione di rap all’età di 15 anni, andò contro 11 avversari in un solo giorno, tutti uomini. Nonostante una performance dominante, perse a causa di un giudice che le diede un punteggio basso su richiesta. “Mi avevano detto che avrei perso se mi avesse dato un 2”, ha ricordato. “E mi ha dato un 2.”
ROXANNE SHANTÉ si ritirò dalle scene a 25 anni, ma il suo impatto è incommensurabile. Nel 2018, Netflix ha realizzato “Roxanne Roxanne”, un biopic sulla sua vita che ha portato la sua storia a una nuova generazione.
MC LYTE: La Prima a Fare Tutto
Nel 1988, una diciassettenne di Brooklyn di nome Lana Michelle Moorer fece qualcosa che nessuna donna aveva mai fatto prima: pubblicò un album rap completo da solista. “Lyte as a Rock” di MC LYTE non fu solo un debutto impressionante, fu un momento spartiacque nella storia del HIP HOP.
MC LYTE aveva iniziato a scrivere rime a 12 anni, componendo la sua prima canzone, “I Cram to Understand U (Sam)”, intorno al 1983. Il brano, che affrontava temi di amore e dipendenza con una profondità lirica rara, fu pubblicato come singolo solo nel 1987. Ma fu con “Lyte as a Rock” del 1988 che stabilì un nuovo standard per le MC donne. L’album combinava una voce profonda e potente con una vulnerabilità emotiva, un’analisi sociale acuta e un senso dell’umorismo giocoso.
Brani come “Paper Thin” affrontavano le relazioni e le dinamiche di genere con una franchezza rara, mentre “10% Dis” mostrava le sue capacità di battle rap. MC LYTE non permetteva che la sua identità di donna la definisse, ma non la nascondeva nemmeno. Esigeva di essere vista in tutta la sua complessità, sia come donna che come artista.
Il suo secondo album, “Eyes on This” (1989), fu il primo di una rapper solista donna a entrare nella Billboard 200, rimanendoci per 20 settimane. Con “Cha Cha Cha”, diventò la prima donna a raggiungere il numero uno della classifica Billboard Rap Songs come artista principale.
Ma fu con “Ruffneck” nel 1993 che MC LYTE fece storia ancora una volta: diventò la prima rapper solista donna ad essere nominata ai Grammy per Best Rap Solo Performance. Il singolo ottenne anche la certificazione d’oro, un altro primato per una donna nel rap.
MC LYTE non fu solo una pioniera musicale. Promosse Brooklyn come centro del HIP HOP con tracce come “Kickin 4 Brooklyn”, gettando le basi per artisti successivi come Biggie Smalls, Lil’ Kim e Jay-Z. Ha dimostrato che una MC donna poteva competere artisticamente con chiunque, senza dover compromettere la sua integrità o ipersessualizzarsi per avere successo.
SALT-N-PEPA: Il Trio che ha Conquistato il Mondo
Mentre SHA-ROCK, ROXANNE SHANTÉ e MC LYTE combattevano battaglie individuali, tre donne del Queens e Brooklyn stavano per dimostrare che il successo femminile nel HIP HOP poteva anche essere collettivo. SALT-N-PEPA, formatesi nel 1985, divennero il primo gruppo rap femminile ad ottenere successo mainstream su scala globale.
Cheryl James (Salt) e Sandra Denton (Pepa) si incontrarono mentre studiavano infermieristica al Queensborough Community College e lavoravano come rappresentanti del servizio clienti alla Sears. Nel 1985, il loro collega Hurby “Luv Bug” Azor chiese loro di registrare una canzone per un progetto scolastico. Il risultato fu “The Show Stoppa (Is Stupid Fresh)”, una risposta audace a “The Show” di Doug E. Fresh e Slick Rick.
Era un atto di coraggio: due sconosciute che sfidavano artisti già affermati in un’industria dominata dagli uomini. Ma funzionò. La canzone ottenne successo locale e il duo, inizialmente chiamato Super Nature, cambiò nome in SALT-N-PEPA dopo un verso della canzone.
Il loro album di debutto, “Hot, Cool & Vicious” (1986), vendette oltre 1 milione di copie, rendendole il primo gruppo rap femminile a ottenere lo status di oro e platino. Il successo esplose con “Push It” nel 1987, un brano sensuale e accattivante che raggiunse la top 20 della Billboard Hot 100 e fu nominato ai primi Grammy per il rap nel 1989.
Ma SALT-N-PEPA erano più di un gruppo pop. Con l’aggiunta di DJ Spinderella (Deidra Roper) nel 1987, il trio iniziò ad affrontare temi importanti con intelligenza e audacia. “Let’s Talk About Sex” (1990) parlava apertamente di sessualità e consenso, diventando un inno per l’educazione all’AIDS. “Expression” (1990) celebrava l’empowerment femminile con il verso iconico: “I’m not a man, but I’m in command.”
Il loro album “Very Necessary” (1993) vendette oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo, diventando l’album rap più venduto di un gruppo femminile nella storia fino a quel momento. Con hit come “Shoop”, “Whatta Man” (con le En Vogue) e “None of Your Business”, SALT-N-PEPA dominarono le classifiche e vinsero il Grammy per Best Rap Performance by a Duo or Group nel 1995, diventando uno dei primi gruppi rap femminili a vincere il prestigioso premio.
SALT-N-PEPA non si limitarono a sfidare gli standard di genere nel rap: sfidarono anche le norme dell’industria musicale in generale, combinando attitudine femminista, sex positivity e senso degli affari. Hanno dimostrato che le donne nel HIP HOP potevano avere il controllo creativo, il successo commerciale e l’integrità artistica, tutto allo stesso tempo.
L’Eredità Indistruttibile
Le battaglie affrontate da queste pioniere erano molteplici. Non solo dovevano dimostrare di essere MC all’altezza degli uomini, ma dovevano anche combattere contro il sessismo, le aspettative limitanti e l’idea che il loro successo fosse una minaccia all’ordine costituito. Erano spesso le uniche donne in spazi dominati dagli uomini, dovevano affrontare standard diversi e più severi, e raramente ricevevano il riconoscimento che meritavano.
SHA-ROCK ha descritto il suo ruolo come “arma segreta” del gruppo, ma anche come tokenismo: era apprezzata per la sua abilità, ma spesso trattata come un’accessorio. ROXANNE SHANTÉ ha dovuto affrontare giudici che le negavano vittorie che aveva chiaramente meritato. MC LYTE ha dovuto lottare per essere vista come un’artista completa, non solo come “la ragazza rapper”. SALT-N-PEPA sono state accusate di “vendere” e di essere “troppo pop”, critiche che raramente venivano rivolte ai loro colleghi maschi con successo mainstream.

Missy Elliot
Ma queste donne hanno perseverato, e nel farlo hanno aperto la strada a QUEEN LATIFAH, MISSY ELLIOTT, LAURYN HILL, LIL’ KIM, NICKI MINAJ, CARDI B, MEGAN THEE STALLION e a innumerevoli altre artiste che oggi dominano le classifiche e la cultura HIP HOP.

Nicki Minaj
Oggi, quando ascoltiamo una rapper donna sul palco del Super Bowl o vediamo donne vincere Grammy dopo Grammy, dobbiamo ricordare le pioniere che hanno reso tutto questo possibile. SHA-ROCK, ROXANNE SHANTÉ, MC LYTE e SALT-N-PEPA non hanno semplicemente fatto musica: hanno combattuto una guerra culturale e l’hanno vinta, nota dopo nota, verso dopo verso, album dopo album.
Come ha detto ROXANNE SHANTÉ: “Il HIP HOP non è solo rap e profitto, è pace, unità e divertimento. Ascoltare musica, godersi l’un l’altro ed essere al sicuro.” E grazie a queste donne coraggiose, il HIP HOP è diventato uno spazio dove anche le voci femminili possono essere ascoltate, rispettate e celebrate.
Le pioniere del HIP HOP femminile ci hanno insegnato che la cultura non appartiene a un solo genere, che il talento non ha confini e che le voci delle donne meritano lo stesso spazio, rispetto e riconoscimento di quelle degli uomini. Questa è la loro storia, una storia che continua a ispirare e a trasformare la musica e la cultura globale.





