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Storia del Dissing nel Rap Italiano: Dalle Origini agli Anni 2000

Last Updated: Settembre 14, 2025By

Dissing in Italia - Storia Hip HopIl Dissing rappresenta una delle pratiche più caratteristiche e radicate della cultura Hip Hop italiana. Da semplice forma di competizione artistica degli anni ’90, si è evoluto fino a diventare un fenomeno mediatico capace di influenzare carriere e generare milioni di visualizzazioni. Ma come è iniziato tutto? E cosa ha spinto i primi rapper italiani a sfidarsi a colpi di rime?

Ecco una serie di articoli dedicati proprio a questo: Partiamo con il significato, origini, e quelli più significativi fino agli anni 2000.

Cos’è il Dissing: Definizione e Origini

LL Cool J - Inizi dell'Hip Hop Commerciale

LL Cool J

Il termine “dissing” deriva da “disrespecting” (mancare di rispetto) e rappresenta l’arte di attaccare un rivale attraverso brani dedicati, le cosiddette “diss track”. Un rapper “manca di rispetto” nei confronti di qualcuno quando lo attacca sopra un beat, facendo il nome in maniera esplicita o descrivendolo in modo che tutti capiscano a chi si riferisce.

La prima volta che venne registrato il termine diss fu all’interno della canzone di LL Cool J intitolata I Can’t Live Without My Radio, nel 1985: “Some jealous knuckleheads might try to diss”. Nel panorama Hip Hop internazionale, vengono definiti diss song o diss track brani che hanno il principale scopo di offendere, prendere in giro o criticare una persona o un gruppo di persone specifiche.

Questa pratica ha radici storiche in forme di invettiva verbale, come dimostrato già nel 1963 dal pugile Muhammad Ali, che utilizzava la rima per provocare i suoi avversari. La natura intrinsecamente competitiva e la capacità di generare una vasta risonanza mediatica hanno reso il dissing una componente essenziale anche nel contesto italiano.

Le Motivazioni del Primo Dissing Italiano

I primi dissing significativi nel rap italiano non furono guidati da rivalità personali, bensì da una profonda frattura ideologica che divideva la scena emergente. Da un lato vi era il mondo delle “posse” e dell’Hip Hop militante, legato a un’etica underground e all’impegno politico; dall’altro, l’ascesa di artisti che flirtavano con il mainstream, compromettendo quella che veniva percepita come la “purezza” del genere.

Cronologia dei Primi Dissing Italiani

1995: Kaos One vs Jovanotti – Il Primo Dissing Riconosciuto

Kaos One - Rap Italia - Hip Hop Underground

Kaos One

Il battesimo del dissing italiano avviene con “L’Antidoto” di Kaos One, pubblicato nel 1995, contenuto nell’album “Fastidio”. Questo brano rappresenta universalmente il primo dissing di alto profilo della storia del rap italiano.

Il Contesto Culturale: La metà degli anni ’90 vedeva il rap italiano ancora in fase di definizione identitaria. Da un lato cresceva il movimento delle posse e dell’Hip Hop militante, dall’altro emergevano artisti che cercavano una sintesi tra rap e musica italiana mainstream. Jovanotti, con la sua evoluzione da DJ a cantante pop-rap, incarnava perfettamente questa seconda tendenza.

Il Contenuto dell’Attacco: “L’Antidoto” non era semplicemente un attacco individuale, ma un vero manifesto ideologico dell’underground. Kaos One accusava Jovanotti su più fronti:

  • Tradimento delle Origini: “Non essere un vero rapper” e aver “ibridato” il rap con la musica leggera italiana
  • Commercializzazione: Aver snaturato l’essenza underground del genere per abbracciare il successo commerciale
  • Mancanza di Autenticità: Non rappresentare i veri valori della cultura Hip Hop

L’Impatto Simbolico: Il brano stabilì un precedente fondamentale, definendo la “lotta per l’autenticità” come motivazione principale dei primi dissing. Kaos One si pose come custode della purezza del genere, creando un archetipo che avrebbe influenzato tutti i dissing successivi: la tensione perpetua tra essere “veri” e essere “venduti”.

1998: DJ Gruff vs Articolo 31 – Underground vs Commercial

Sangue Misto - Dj Gruff - Dj e Produttore Rap Italiano

Dj Gruff

Il dissing più elaborato degli anni ’90 si materializzò nel brano “1 vs 2” del 1998, contenuto nell’album “FritzDaCat” prodotto da Fritz Da Cat. DJ Gruff, ex membro del gruppo Sangue Misto, incarnava l’anima purista e underground della scena.

Articolo 31 - Storia Hip Hop Italiano

Articolo 31

Le Radici del Conflitto: La rivalità nasceva dalla contrapposizione tra “street credibility” e successo commerciale. DJ Gruff vedeva negli Articolo 31 il simbolo perfetto del compromesso inaccettabile: rapper di talento che avevano scelto la strada del grande pubblico, “svendendo” la propria autenticità.

Il Contenuto delle Accuse: Nel brano, Gruff non risparmiò rime aggressive, accusando il duo milanese di:

  • Non rappresentare il “vero Hip Hop”
  • Non avere “stile b-boy” autentico
  • Aver realizzato “roba commerciale fatta per le masse”
  • Aver tradito gli ideali originali del movimento

La Riconciliazione Strategica: Significativamente, la faida si concluse nel 2010 con “Il mio nemico,” una collaborazione che sancì la pace. Questa riconciliazione dimostrò come anche i conflitti più sentiti potessero risolversi, a volte anche in chiave di strategia commerciale, anticipando la trasformazione del dissing da battaglia ideologica a strumento di marketing.

1999: Camelz vs Neffa – Il Tradimento dell’Underground

Sangue Misto - Neffa - il Rapper di Napoli

Neffa

“10 Sacchi per ogni Smi” è il dissing che la crew Camelz dedicò nel 1999 a Neffa dopo il suo cambio di rotta musicale. Questo pezzo rappresenta un caso particolare perché non era dedicato solo a Neffa, ma a tutti quelli che avevano abbandonato l’Hip Hop per generi più remunerativi a livello economico.

Il Contesto del Tradimento: Neffa apparteneva alla scena bolognese più autentica, quella considerata “vera” dagli puristi. Il suo passaggio verso sonorità più pop e commerciali fu percepito come un tradimento ancora più grave di quello di Jovanotti, proprio perché proveniva dall’interno del movimento.

L’Era della Personalizzazione (Anni 2000-2010)

Con l’avvento del nuovo millennio, il dissing nel rap italiano subì una significativa evoluzione. Sebbene il tema dell’autenticità rimanesse centrale, le faide iniziarono a prendere una piega più personale, trasformandosi in veicoli per il posizionamento e la supremazia artistica e professionale.

2013-2014: Fabri Fibra vs Vacca – Il Dissing della Nuova Era

Fabri Fibra - Rapper Hip Hop Italiano

Fabri Fibra

Il dissing tra Fabri Fibra e Vacca rappresenta il caso più emblematico del passaggio dal conflitto ideologico a quello personale e professionale nel rap italiano. Inizialmente, il rapporto tra i due era di stretta collaborazione: dopo l’uscita dell’album “Tradimento” del 2006, Fibra scelse Vacca come “braccio destro” per i suoi live e video. Il loro rapporto lavorativo si interruppe apparentemente senza strascichi intorno al 2009, quando Vacca si trasferì in Giamaica.

La Timeline del Conflitto:

2013 – “Canto Primo”: La scintilla si accese quando Vacca pubblicò questo brano facendo un riferimento esplicito a “L’italiano balla male” di Fabri Fibra, criticando il suo stile e accusandolo di produrre “canzoni che fanno cagare”.

2013 – “Zombie”: Fibra rispose con una “frecciatina” apparentemente innocua ma chiara: una rima (“spacca… scappa… Cecoslovacca”) che era una palese allusione a “Vacca”.

Aprile 2014 – “Nella Fossa”: Vacca alzò il tiro con un brano che definiva il dissing come il “funerale” di Fibra, toccando temi di ingratitudine e tradimento.

Vacca - Rapper - Hip Hop Italia

Vacca

Aprile 2014 – “Fatti da Parte”: La replica di Fibra fu devastante. Il brano, lungo oltre 11 minuti, era un attacco feroce che toccava aspetti privati della vita di Vacca: dalla depressione cronica alle finanze, dai problemi personali ai rapporti intimi. Fibra lo accusò di usare il suo nome per farsi pubblicità e lo definì “la Sara Tommasi del rap italiano”. Il testo conteneva riferimenti intimi e provocatori come “Dopo venti secondi che eri a Kingston hai messo in cinta una” e “complimenti per l’eiaculazione precoce”. Il rapper di Senigallia citò anche il famoso “ring ring Fibra! Vacca mi telefona / Dice mi piace Applausi”, suggerendo che Vacca fosse un suo “groupie”.

Il conflitto si trasformò in uno spettacolo mediatico che generò un’enorme “promo”, stabilendo un modello per i dissing futuri dove visibilità e successo commerciale divennero obiettivi primari.

Mondo Marcio vs Entics: La Faida che Distrusse una Carriera

Mondo Marcio - Storia Hip Hop Italiano

Mondo Marcio

Il dissing tra Mondo Marcio ed Entics rappresenta uno dei casi più devastanti del rap italiano, dove un singolo errore di valutazione ha cambiato definitivamente la traiettoria di una carriera emergente.

Le Origini: Il Fuoco Incrociato Fatale Entics era in una fase ascendente della sua carriera ed era solito utilizzare il dissing come strategia promozionale per farsi conoscere. Nel 2007-2008, Entics iniziò un lungo dissing contro Babaman, una faida articolata su più tracce che stava attirando l’attenzione della scena.

L’Errore Strategico Fatale: All’interno di una delle tracce prodotte contro Babaman, Entics commise un errore di calcolo che si rivelò letale per la sua carriera. Nel tentativo di rafforzare il suo attacco, fece un paragone apparentemente innocuo ma devastante: “Tu sei come Mondo Marcio, che parla per ore, ma non si capisce un cazzo”.

Quello che Entics non aveva considerato era il peso specifico di Mondo Marcio nella scena italiana. Marcio era già un veterano rispettato, con una solida reputazione e una posizione consolidata nel panorama rap nazionale.

Entics - Dissing Hip Hop Italiano

Entics

La Reazione del Veterano: Mondo Marcio, che fino a quel momento non conosceva nemmeno Entics, si trovò improvvisamente coinvolto in una disputa che non lo riguardava. La sua reazione fu immediata e sproporzionata rispetto all’offesa ricevuta. Marcio produsse due risposte devastanti che fecero valere immediatamente il suo rapporto di forza nella scena.

Lo Squilibrio delle Forze: Il conflitto mise in evidenza la differenza abissale tra i due contendenti:

  • Mondo Marcio: veterano navigato, rispettato universalmente, con anni di credibilità accumulata
  • Entics: rapper emergente in ascesa mediatica ma ancora agli inizi, in procinto di pubblicare il suo primo album ufficiale

La Devastazione Artistica: Le due risposte di Mondo Marcio furono tecnicamente e artisticamente superiori, ma soprattutto sfruttarono il peso della sua autorevolezza nella scena. Marcio non si limitò a rispondere alle rime, ma demolì sistematicamente la credibilità di Entics, definendolo un “rapper fallito” e accusandolo di aver scelto il bersaglio sbagliato.

Il Primo Archetipo del Dissing Italiano

Il Dissing in Italia - Storia della Cultura Hip HopI primi dissing italiani non erano semplici “beef” tra singoli individui, ma vere e proprie guerre ideologiche tra fazioni: l’underground militante e purista contro il mainstream commerciale. Questa dinamica creò il primo archetipo di scontro, stabilendo un “canone di autenticità” che ha permeato la cultura del dissing successiva.

La tensione tra l’essere “veri” e il “venduto” è diventata un motore costante delle faide, anche quando le motivazioni si sono spostate verso questioni più personali e commerciali.

L’Eredità degli Anni ’90 e 2000

Storia del Dissing in ItaliaL’analisi dei primi dissing nel rap italiano rivela un percorso che rispecchia la maturazione del genere stesso. Se i pionieri degli anni ’90 utilizzavano la faida come strumento per difendere un’ideologia e distinguere tra underground e mainstream, i conflitti degli anni 2000 introdussero la dimensione dello scontro personale e professionale.

Questa evoluzione ha stabilito le fondamenta per quello che sarebbe diventato il dissing nell’era social: da battaglia per i valori a spettacolo per le masse, da strumento di protesta culturale a elemento di marketing strategico.

Il passaggio da Kaos One che attacca Jovanotti per motivi puramente ideologici a Fabri Fibra che devasta Vacca per questioni personali e professionali rappresenta perfettamente questa trasformazione. Un’evoluzione che continuerà ad accelerare con l’avvento dei social media, trasformando definitivamente il dissing da arte della competizione a fenomeno mediatico di massa


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