Tricky, l’Anima Oscura del Trip Hop
Le Radici del Trip Hop attraverso una Leggenda

Nato il 27 gennaio 1968 e cresciuto a Bristol, Tricky inizia la sua carriera come membro dei Massive Attack, accanto a Robert Del Naja, Grant Marshall e Andrew Vowles. Il gruppo emerge dal collettivo “Wild Bunch“, che segnava definitivamente una linea logica in questo felice caos, diventando il nucleo nevralgico degli eventi underground di Bristol.
La svolta arriva quando Tricky decide di intraprendere la strada solista. Nel 1994 pubblica “Aftermath” in tiratura limitata di 500 copie per la 4th & Broadway, un brano che ha un ottimo seguito nonostante aspettative e supporto mediatico pari a zero.
Maxinquaye: Il Capolavoro che Definisce un Genere
Nel 1995 debutta da solista ed è subito capolavoro: Maxinquaye, dedicato alla madre suicida, mette insieme Trip Hop, elettronica e atmosfere torbide. Il successo di Maxinquaye è fulminante, debutta al numero tre della album-chart inglese con un supporto radiofonico non convenzionale, forte principalmente dell’appoggio di poche riviste specializzate e di MTV.
Questo album non è solo un successo commerciale, ma rappresenta il manifesto artistico di Tricky. Le sonorità dark, i campionamenti Hip Hop rallentati e l’uso innovativo delle voci femminili creano un blueprint che influenzerà generazioni di musicisti. Si delineano così i termini di questo genere: batterie Hip Hop, basso dub, sample melodici presi dal jazz e dal soul, e voci spesso eteree, melanconiche, al limite della psichedelia.
Le Influenze e il Ruolo nel Trip Hop
Tricky non nasce dal nulla. Le sue radici affondano nel tessuto culturale di Bristol, una città che negli anni ’80 e ’90 diventa crocevia di culture diverse. Il Trip Hop viene descritto come un sofisticato Hip Hop non rabbioso e privo di Rap tipicamente britannico, e Tricky ne incarna perfettamente l’essenza.
Il suo approccio alla musica è intriso di influenze multiple: dal Dub giamaicano al punk post-industriale, passando per l’Hip Hop americano e l’elettronica sperimentale. Ma ciò che rende unico Tricky è la capacità di fondere questi elementi in qualcosa di completamente originale e riconoscibile.
Nel ’94 Tricky con il suo rap paranoico è la voce narrante di ‘Karmacoma’, singolo di successo dei Massive Attack, dimostrando come la sua estetica si sia sviluppata in simbiosi con quella del gruppo di Bristol.
Le Collaborazioni Iconiche
Una delle caratteristiche più distintive della carriera di Tricky è stata la sua capacità di creare sinergie perfette con voci femminili eccezionali. A ‘Maxinquaye’ seguono dischi importanti come ‘Nearly-God’ (un disco di featuring con artiste del calibro di Martina Topley Bird, Neneh Cherry e Bjork).
Questi sodalizi non sono solo collaborazioni musicali, ma vere e proprie alchimie creative che trasformano le canzoni in esperienze emotive intense e coinvolgenti.
Le voci femminili nell’universo di Tricky: da Martina Topley-Bird alle collaborazioni contemporanee

Martina Topley-Bird
Se il TRIP HOP ha una voce, questa risuona spesso attraverso le collaboratrici femminili che Tricky ha scelto per dare corpo ai suoi paesaggi sonori. La più emblematica resta Martina Topley-Bird, incontrata da Tricky a Bristol quando era ancora adolescente. Quella che poteva sembrare una coincidenza casuale si è trasformata in una delle collaborazioni più significative della musica elettronica degli anni ’90.

Costanza Francavilla
L’incontro tra la voce eterea, quasi infantile di Topley-Bird e i susurri gutturali di Tricky ha generato una tensione sonora unica, una dualità che rappresenta perfettamente l’essenza del TRIP HOP: bellezza e inquietudine, innocenza e decadenza, luce e ombra in costante dialogo. In brani come “Overcome” e “Ponderosa”, la voce di Topley-Bird fluttua come un fantasma sopra le produzioni claustrofobiche di Tricky, creando un contrasto che è diventato marchio distintivo del genere.

PJ Harvey
Ma la visione di Tricky non si è fermata a questa sola collaborazione. Dopo la separazione artistica e personale da Topley-Bird, ha continuato a esplorare diverse vocalità femminili:
- PJ Harvey appare in “Broken Homes” (Angels With Dirty Faces, 1998), una collaborazione unica e circoscritta che porta una dimensione blues-rock alle atmosfere elettroniche, rappresentando l’unico brano registrato insieme dai due artisti
- Costanza Francavilla diventa una presenza costante nei lavori successivi, portando una sensibilità europea alle produzioni di Tricky
- Francesca Belmonte emerge come voce principale in “False Idols” (2013), aggiungendo sfumature soul alle atmosfere cupe
- Marta Złakowska, incontrata durante un tour in Polonia, diventa protagonista in “Fall to Pieces” (2020), portando una nuova vulnerabilità emotiva

Francesca Belmonte
Questa costante ricerca di voci femminili non è solo una scelta estetica, ma un elemento fondamentale della visione artistica di Tricky. Come ha dichiarato in diverse interviste, la voce femminile rappresenta per lui un contrappunto necessario alla propria oscurità, un elemento di luce che completa il suo approccio sonoro. Questa dualità maschio-femmina, questo dialogo tra opposti, non solo ha definito la sua discografia, ma ha influenzato profondamente il modo in cui il TRIP HOP è stato concepito e sviluppato a livello globale.
Le Altre Voci dell’Universo Tricky

Marta Zlakowska
Nel corso degli anni, Tricky ha collaborato con un pantheon di artiste straordinarie. I featuring al femminile difficilmente escono male, e ad eccellere sono sia “We Begin”, affidata all’oramai fedelissima Francesca Belmonte, sia l’iniziale “I’m Not Going”, con la cantante danese Oh Land.
Ogni collaborazione porta con sé un universo sonoro specifico, dall’elettronica glaciale delle danesi alle atmosfere soul delle artiste afroamericane, creando un caleidoscopio di emozioni e texture.
Ultime Novità
Tricky non si ferma mai. Nel 2023 ha pubblicato diversi singoli tra cui “Concrete Flowers” in collaborazione con Dubkasm e “Desire”. La collaborazione “Concrete Flowers” con Dubkasm rappresenta un vero sound clash di Bristol, con remix di O$VMV$M e Kahn che mantengono l’affare tutto bristoliano.
Tricky ha inoltre sviluppato il progetto “The Thaws” con singoli come “Frozen Rivers” e “Fall to Pieces”, dimostrando come a oltre 30 anni dall’inizio della carriera continui a sperimentare e reinventarsi attraverso collaborazioni sempre diverse e formazioni mutevoli.
La produzione recente mostra un artista che non ha mai smesso di esplorare. Dalle collaborazioni internazionali ai progetti paralleli come “The Thaws”, Tricky continua a essere un punto di riferimento per la scena underground mondiale, mantenendo il suo approccio fluido alle collaborazioni e alle formazioni artistiche.
L’Eredità di Tricky
Che cosa rappresenta Tricky oggi? È molto più di un musicista: è un artista a 360 gradi, che ha anticipato i tempi, creando un linguaggio musicale che ha influenzato il panorama globale. Tricky è considerato uno degli artisti più influenti degli ultimi 20 anni, ed un vero e proprio guru del suono Hip Hop e crossover anglosassone.
Il suo impatto va oltre la musica: ha contribuito a definire un’estetica, un modo di vivere l’arte che fonde strada e sofisticazione, underground e mainstream. In un mondo musicale sempre più standardizzato, Tricky rimane un bastione di autenticità e innovazione.
Il futuro? Probabilmente altre collaborazioni sorprendenti, nuovi esperimenti sonori e la costante ricerca di quel suono perfetto che caratterizza ogni sua produzione. Perché Tricky non è solo un artista del passato, ma una forza creativa che continua a plasma re il presente e il futuro della musica alternativa.





